Parrocchie

Sante Messe

Sante Messe

Le S. Messe vengono celebrate con i seguenti orari:

Triuggio

Feriale ore 8.30
Vigiliare ore 18.00
Festive ore 9.00 - 11.00 - 18.00

Canonica
Feriale ore 8.00
Vigiliare ore 18.00
Festive ore 8.00 - 10.00

Tregasio
Feriale ore 8.00
Vigiliare ore 18.00
Festive ore 8.30 - 10.30

Rancate

Feriale ore 17.00
Festive ore 10.00 - 17.00

Parrocchia di Triuggio - S.Antonino Martire

Via S.Carlo 2 - Triuggio - Tel. 0362.970012

Unità Pastorale Giovanile di Triuggio - Tregasio - Canonica - Rancate Vicario Parrocchiale: Via Marconi 1 Tel. 0362.9970152
Oratorio Parrocchiale: Via Marconi 1

Progettata dagli ingegneri Castelli e Volontè, risale al 1901.
La facciata neoromanica è “a capanna” e i portali sono sovrastati da lunette raffiguranti, al centro Cristo Re, ai lati S.Sebastiano e S.Antonino Martire, a cui la chiesa è dedicata.
Il campanile, posto nella zona absidale destra, è scandito da riquadri mentre l’interno, a croce latina, è suddiviso in tre navate con due cappelle laterali; un’abside affrescata accoglie l’altare maggiore sormontato dal tabernacolo-edicola con eleganti colonnine. Pregevoli le vetrate con episodi dell’Antico Testamento e della vita di Gesù ed alcune tele che arricchiscono l’interno.

Parrocchia di Canonica - S.Maria della Neve

P.zza Chiesa 4 - Canonica di Triuggio Tel. 0362. 970250

Le prime notizie riguardanti la parrocchiale di Canonica Lambro risalgono al 1578, quando S.Carlo Borromeo visitando questo luogo dispose la costituzione della parrocchia.
La facciata presenta una linearità severa in sintonia con l’edilizia barocchetta della vicina villa Taverna.
E’ posta in posizione sopraelevata e vi si accede risalendo una scalinata che ne aumenta l’imponenza; la fiancata sinistra include la base del campanile scandito da riquadri. L’interno è a croce latina a tre nate e sull’altare maggiore campeggia l’effigie marmorea della Madonna della Neve alla quale la chiesa è dedicata. Tale effigie, un tempo collocata sulla mura di villa Taverna, in seguito ad eventi miracolosi venne spostata in chiesa ed al suo posto si affrescò un’immagine della Vergine, recentemente ridipinta. Le balaustre sono in marmi policromi; la volta è affrescata con una Incoronazione della Vergine, mentre le due pale degli altari laterali raffigurano la Deposizione e S.Luigi Gonzaga.

Parrocchia di Tregasio - SS. Gervaso e Protaso

P.zza della Chiesa 1 - Tregasio di Triuggio Tel. 0362. 919844

In stile neogotico, progettata dall’ingegnere Monsignor Spirito Chiappetta, la chiesa ha un portale d’ingresso preceduto da un porticato che sostiene la torre campanaria.
Dedicata ai SS. Martiri Gervaso e Protaso, venne consacrata il 23 luglio 1932.
La veste muraria non presenta grandi decorazioni ma notevole è l’effetto pittorico giocato dal cotto. L’interno è a tre navate che terminano a pianta centrale alla quale si immettono i due bracci laterali e l’abside con la zona presbiteriale; gli elementi marmorei presenti nella chiesa sono rilevabili nelle due cappelle laterali e nel ciborio dalle facciate arricchite da mosaici. L’altare maggiore è costruito con marmi preziosi di 25 qualità diverse che producono un notevole effetto policromo.

Parrocchia di Rancate

Via Biffi 4 - Rancate di Triuggio

Referente Parrocchia di Triuggio tel. 0362.970012

Santuario di Rancate

L’origine del Santuario dedicato alla Beata Vergine dei Miracoli è legata ad un evento miracoloso: la Madonna apparve sulle rive del Lambro a due fanciulli, uno dei quali, sordomuto, acquistò la parola per poter raccontare agli altri la Celeste Apparizione.
La piccola cappelletta campestre costruita all’inizio del Cinquecento sulla sponda del Lambro, in ricordo della visione, si dimostrò ben presto insufficiente ai bisogni spirituali dei sempre più numerosi fedeli.
La necessità di costruire un luogo di culto più adatto portò, nel 1571, a chiedere alla Curia milanese l’autorizzazione a raccogliere offerte per il completamento della chiesa. L’opera venne conclusa nel 1599, come risulta inciso in una pietra posta nella torre campanaria. L’interno, a tre navate, racchiude un numero considerevole di opere pittoriche, tanto che la chiesa viene spesso definita chiesa-museo.
Sull’altare maggiore si trova l’effigie della Madonna, del 1507, proveniente dalla originaria cappelletta da cui era stata trasportata con una tecnica rudimentale in un involucro racchiuso in travi di quercia.
Di autore ignoto ma con notevoli capacità artistiche, l’affresco nel 1954 è stato di nuovo strappato e trasportato su tela; il restauro e la ripulitura poi hanno permesso di riscoprire l’opera originale, di singolare bellezza. Rappresenta la Vergine assisa che regge con la destra il Figlio Benedicente e con la sinistra una rosa campestre. Di Bartolomeo Roverio, detto “il Genovesino”, sono l’affresco dell’abside con Profeti ed Angeli musicanti e quello della volta del presbiterio raffigurante la Vergine Assunta in cielo circondata da Cherubini. Attribuite ai fratelli Campi (Giulio o Antonio) sono le tele tardo-cinquecentesche di vaste dimensioni e di notevole bellezza che adornano il presbiterio e il coro, rappresentanti i Cinque Misteri Gaudiosi. Le due tele del presbiterio, quelle di maggior ampiezza, raffigurano la Natività e la Presentazione di Gesù al tempio, mentre quelle del coro, poste tra una finestra e l’altra, rappresentano la Visitazione, l’Annunciazione e la Disputa di Gesù coi dottori.
Le pitture più belle, però, sono quelle che appaiono sulla volta della navata centrale; sono state eseguite da Andrea Appiani nel 1785, nel periodo in cui fu ospite del conte Davenne, proprietario di una villa in Rancate. Si tratta di episodi biblici affrescati in tre grandi ovali: “Giacobbe che incontra le sorelle Rachele e Lia”, “Giuditta che mostra agli israeliti la testa decapitata di Oloferne” e “Assuero che dichiara di sposare Ester”.
Queste opere giovanili dell’Appiani (1754-1817), che precedono di quattro anni la “Storia di Psiche” dipinta nella Rotonda della Villa Reale di Monza, sono circondati da pregevoli stucchi decorativi di Giocondo Albertolli che, con l’Appiani, collaborò alla decorazione della Villa Reale di Monza e di altre residenze nobiliari.
Sugli altari minori sono fissate due tele; su quello di sinistra vi è l’Iniziazione della Vergine di Antonietta Bisi, sull’altare di destra una tela secentesca con la Vergine e Santi.
E’ purtroppo scomparso un affresco dell’Appiani posto sulla facciata, raffigurante l’Assunta.

"La Rotonda" di Tregasio

Accanto alla parrocchiale sorge “la Rotonda”, uno dei monumenti più significativi dell’arte neoclassica dell’intera Brianza.
Due sono i nomi legati alla costruzione avvenuta nel 1842: gli architetti Luigi Cagnola e Ambrogio Nava.
Il progetto iniziale fu ideato dal Cagnola con l’intento di farne la tomba di famiglia; vi compaiono, infatti, le caratteristiche tipiche delle sue opere come cupola, pianta centrale, pronao, cariatidi, impiego del ceppo e dell’arenaria, tutti elementi riscontrabili anche nella sua residenza di Inverigo, la villa “La Rotonda”.
La morte, avvenuta nel 1833, gli impedì di portare a termine il lavoro.
La vedova, contessa dei Marchesi d’Adda, sposò in seconde nozze il conte Nava che riprese il progetto e lo ampliò introducendo elementi atti ad arricchire la chiesa e non a cambiarne il volto: compaiono quindi le nicchie esterne e gli stemmi dei Marchesi d’Adda sulle cariatidi.
Posta su un piano elevato rispetto a quello stradale e preceduta da una gradinata composta da 14 gradini, la Rotonda risulta di notevole effetto scenografico. La parte più interessante è un piccolo pronao sorretto da sei elegantissime cariatidi, in posizione di raccoglimento, perfetto è il loro sviluppo volumetrico.
Sui fianchi laterali si trovano delle statue rappresentanti S.Gervaso e S.Protaso ai quali è dedicata la chiesa, S.Valeria e S.Vitale. La cupola alta 15 metri era originariamente in arenaria ma è stata ricostruita in rame col restauro del 1971. L’interno è a pianta centrale con un corpo cilindrico terminante con una perfetta semisfera suddivisa in 20 cassettoni degradanti e inseriti in ordini di anelli concentrici. L’ultimo è tinteggiato di blu, secondo le usanze della pittura neoclassica. Quattro splendidi riquadri affrescati di ottima fattura adornano le pareti. Rappresentano La donna adultera, La resurrezione del figlio della vedova di Naim, La guarigione del cieco nato, Il discorso della montagna.